L'autore

Sono nato nel 1980, un paio di mesi prima delle Olimpiadi di Mosca: quelle del boicottaggio del blocco occidentale a causa dell’Afghanistan, in cui l’Italia vinse un numero spropositato (sportivamente parlando) di medaglie. Un opportunismo esemplare che sappiamo esportare benissimo da sempre, come la fantasia, l’espediente, la simpatia, l’inefficienza, la cafonaggine e il Parmigiano.

Sono cresciuto a “pane e cartoni” nella provincia veneta, in cui ho seguito un normale percorso formativo culminato nella maturità classica del 1999, ottenuta senza eccessive apprensioni. E’ stato il periodo più bello della mia vita, credetemi: tornerei indietro anche solo per una giornata con la stessa testa di cazzo ma il potere di acquisto che ho ora…

Ho intrapreso gli studi universitari, come ogni giovane di buona e rispettabile famiglia borghese, senza tuttavia terminarli. Ho saldato il mio “debito” con la Patria donandole 12 mesi che ho prontamente riscattato all’INPS (per quel che serve ma non si sa mai!).

Nei giorni in cui la Nazionale vinceva il Mondiale in Germania, ho iniziato a lavorare presso un importante gruppo bancario: che volete? Pecunia non olet. E non fate tanto gli snob… Nello stesso periodo iniziava una lunga storia d’amore, mai finita, con la ragazza che oggi è mia moglie. Piccola nota per i più scaltri: all’epoca votavo per Berlusconi. Ma la concomitanza degli eventi succitati durante un governo di Centrosinistra mi ha convinto a cambiare le mie preferenze dentro la cabina elettorale: “non val saper a chi ha fortuna contra”, dice l’asso di Denari nelle carte trevigiane. E mi sono iscritto anche ai Sindacati…

Chiuso l’inciso, dopo trent’anni di onorata provincialità mi sono trasferito a Milano dove attualmente lavoro, vivo e cazzeggio. Per i curiosi: il mio datore di lavoro è sempre lo stesso, solo che mi occupo di altre cose.

Mi piace essere chiamato con il titolo di “Signor”. La bellezza e la laicità della lingua italiana ci consentono di essere appellati con grande eleganza e semplicità. Signori si nasce, diceva qualcuno. Detesto i titoli, che lascio volentieri ai libri che ho nel Kindle o alla libreria di iTunes. Se proprio insistete, inventatevi qualcosa: ho in mano una maturità classica, ergo sono un “libero pensatore”.

Il (post)capitalista è la mia ennesima esperienza nella blogosfera. Le precedenti? Oubliées.

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